Cuphead - VisiThors

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CUPHEAD
 
 
 Nel 2013 esce un brevissimo trailer recante queste parole:”Run 'n' Gun and Fighting Game hybrid; hand drawn and inked in the 1930's style”. E dopo questa schermata, il trailer vero e proprio, che mostra l'ormai iconico Cuphead alle prese con una versione ancora acerba del primo boss del gioco, Goopy Le Grande. Un anno dopo, Cuphead raggiunge il grande pubblico con un trailer mostrato all'E3, che ci presenta un gioco già più curato (l'ancora rozzo HUD del primissimo trailer è assente e si possono già ammirare sfondi e creature) ed esclusiva Microsoft. Ancora qualche trailer di tanto in tanto fnché non arriva il 29 settembre 2017, giorno in cui Cuphead esce su Windows e Xbox One.
 Il gioco ha già ricevuto innumerevoli lodi per il lato tecnico, il gameplay, e la bellezza dei suoi boss (oltre che per l'ormai onnipresente “difficoltà” sdoganata negli ultimi anni), e il suo grande successo l'ha portato a delle pubblicazioni successive su macOS (2018), Nintendo Switch (2019) e, infine, anche su PS4 (28 luglio 2020). Ed è proprio sulla piattaforma Sony che ho avuto il piacere di poter recuperare quest'opera.
 Come già accennato, non mancano articoli che analizzano il gioco dal punto di vista di gameplay e lato tecnico, quindi il mio obiettivo è una recensione che si limiti al sincero e spassionato consiglio “GIOCATELO”. È un altro lato quello che mi interessa, quello dell'estetica: e non il semplice “è ispirato ai cartoni degli anni '30”, ma un'analisi più approfondita delle ispirazioni e citazioni. Questo è un lato meno affrontato del gioco, seppur trattato da alcune personalità (consigliatissimo il video di Dario Moccia a riguardo), e data la mia passione per l'animazione non ho potuto resistere alla tentazione di buttarmi in qualche ricerca. Quindi bando alle ciance, e iniziamo questo viaggio all'interno dell'estetica di Cuphead.
I NOSTRI PROTAGONISTI
 Partiamo dai due personaggi giocabili: Cuphead e il fratello Mugman (utilizzati, tra l'altro, come immagine rappresentativa dei fratelli Moldenhauer, creatori del gioco, nel sito dello StudioMDHR). Le nostre due tazzine animate sono ispirate, nel corpo e negli indumenti, dalla prima mascotte Disney, Oswald (Mugman) e dal successivo e molto più iconico Mickey Mouse (Cuphead).
 La testa a forma di tazza ha invece un'origine più complicata da identificare, ma non meno interessante: potrebbe essere tratta dal corto giapponese del 1934 Momotaro vs Mickey Mouse, in cui compare un bizzarro personaggio dalla testa ricordante una tazza che presto si trasforma in un carro armato per combattere la mascotte occidentale.
 Un altro personaggio (questa volta non giocabile) che ci viene presentato all'inizio e che ci permetterà di iniziare il tutorial e donerà ai personaggi la pozione per poter combattere il temibile Satanasso Pigliatutto (e qui, chapeau all'adattamento italiano, superiore all'originale “The Devil”) è il nonno, uno strano individuo a forma di vecchia teiera. L'ispirazione per il suo design potrebbe derivare dal corto del 1935 Picnic Panic, una produzione Van Beuren in cui compare un personaggio pressocché identico al nonno dei due protagonisti.
I BOSS
 Ed ecco dove i fratelli Moldenhauer si sono sbizzarriti con le citazioni: i boss. Li vedremo tutti, a partire da quelli della prima isola, per poi arrivare al boss finale, il già citato The Devil; iniziamo con ordine.
Goopy Le Grande
 
Goopy è il primo boss che ci si para davanti, ed è anche il primo boss mostratoci, presente seppur in modo molto diverso nel primo trailer del 2013. Oltre ad essere il boss più facile (per ovvi motivi), è anche uno dei più semplici a livello di ispirazione: sembrerebbe essere uno Slime, nemico iconico della serie di JRPG Dragon Quest. Il primo boss, quindi, parrebbe non avere nessun rimando ai corti animati a cui tanto ho accennato, ma ho notato nell'ultima fase una somiglianza tra la forma tombale di Goopy e le tombe animate del corto del 1930 Swing you Sinners, dei fratelli Fleischer (ricordate questo nome; lo troveremo molto spesso).
The Root Pack
 Il secondo boss del gioco è anch'esso composto da tre fasi: nella prima si combatte una patata, nella seconda una cipolla, e nella terza una carota. Queste tre verdure ricordano le verdure antropomorfe del corto The Tears of an Onion, animato da Max Fleischer. Inoltre, in questo boss, è presente un simpatico easter egg: sullo sfondo si può notare un sacco con sopra la scritta ACME, l'azienda immaginaria resa celebre dai cartoni di Willy il Coyote e Beep Beep.
Ribby and Croak
 Bossfight più ostica della prima isola, queste due simpatiche rane che ti sfidano in un cabaret citano la famosa serie di picchiaduro Street Fighter. I due protagonisti, infatti, indossano solo dei pantaloni da arti marziali, che nella palette croamatica ricordano quelli di Ryu e Ken (rispettivamente, pantaloni bianchi e rossi).
 Il design e le movenze delle rane in sé ricordano il personaggio Flip the Frog, nato dalla mente di Ub Iwerks, per molti anni collaboratore stretto di Walt Disney.
Hilda Berg
 Boss che ci introduce a una novità di gameplay, Hilda Berg è il primo boss che sfidiamo in una battaglia aerea. Il boss cita a livello estetico alcuni tra i personaggi femminili più famosi ed iconici della storia dell'animazione, Betty Boop ed Olive Oyl (entrambe nate dalla mente dei fratelli Fleischer).
 La fase zodiacale è invece ispirata dal combattimento nella Virtual Zone di Contra: Hard Corps (in cui si combatte contro gli stessi segni zodiacali), mentre la fase finale con le sembianze lunari parrebbe ispirata ad una delle forme assunte dal boss Chariot, del videogioco Three Wonders
Cagney Carnation
 
 Questo ostile fiorellino sembrerebbe essere una versione negativa dei fiori del corto Fiori e Alberi del 1932, primo cortometraggio della serie Disney delle Silly Symphonies prodotto a Technicolor a tre colori.
 
Il movimento delle braccia eseguito nella prima fase, invece, ricorda molto da vicino le movenze di uno dei fantasmi presenti nel già citato Swing you Sinners
Baroness Von Bon Bon
 Passiamo adesso ai boss della seconda isola. L'estetica della Baronessa Von Bon Bon (nel personaggio stesso, negli sfondi e nei minion che vengono sguinzagliati contro il giocatore) ricorda molto il corto del 1935 The Cookie Carnival, sempre appartenente alla serie delle Silly Symphonies (oltre che, forse, una citazione alla casa composta di dolciumi della fiaba classica Hansel e Gretel).       Nell'ultima fase, il modo in cui il castello prende vita e si anima ricorda nel movimento e nell'estetica della facciata la casa che insegue il protagonista (Bimbo) in Swing you Sinners.
Djimmi the Great
 Uno dei boss più variegati della seconda isola (e perché no, del gioco in generale) è Djimmi, che nonostante tutto offre pochi spunti dal punto di vista estetico. Sembrerebbe semplicemete riprendere l'estetica del Genio, dell'originale Aladdin della Disney. Più interessante, invece, è ciò che succede sullo sfondo: Djimmi è uno dei due boss (l'altro lo incontreremo sempre nella seconda isola) con sfondo 3D, tecnica di animazione utilizzata ad esempio dai fratelli Fleischer in Popeye, che prevedeva la costruzione di un modellino ripreso e su cui poi sarebbero stati disegnati i personaggi in tecnica tradizionale.
Beppi the Clown
 Considerato uno dei boss più ostici del gioco, è anche un personaggio che cita diverse opere, non tutte animate. Partiamo dal nome, Beppi: è una citazione all'omonimo protagonista (sempre un clown) del corto live-action del 1928 Laugh, Clown, Laugh, adattamento cinematografico del Ridi Pagliaccio di Fausto Maria Martini. L'estetica invece ricorda quella di Koko the clown, prima mascotte dei fratelli Fleischer, celebre per essere stato il primo personaggio su cui venne usata la nuova tecnica del rotoscopio. Lo sfondo, invece, è molto simile al paesaggio del Paese dei Balocchi rappresentato nel capolavoro Disney del 1940 Pinocchio
Wally Warbles
 Un altro boss da combattere nei cieli, questo insopportabile pennuto sembrerebbe trarre ispirazione da un personaggio molto famoso di anni fa: Picchio Picchiarello (o Woody Woodpecker), con il suo becco lungo e il contrasto di colori blu e rosso. In realtà, però, l'estetica ricorda ancora più da vicino il rapace visto nel corto di Popeye Popeye the Sailor meets Sinbad the Sailor, da cui viene ispirata anche la terza fase, in cui ritroviamo il boss spennato.
Grim Matchstick
 
 Questo drago verde, classico dei classici, mostra un'ispirazione già nel nome. Quest'ultimo infatti è un gioco di parole tra “matchstick” (fiammifero) e Grim Natwick, lead animator del primo lungometraggio Disney, Biancaneve. La sua ultima fase, con la sua forma a tre teste, ricorda un corto del 1935 intitolato The Calico Dragon, che presenta un drago molto simile alla forma finale del nostro Grim. Le zampe, invece, ricordano esteticamente il drago presente in Woos Whoopee, corto del 1930 con come protagonista il celebre Felix the Cat. È l'unico altro boss, oltre a Djimmi, a fare uso di uno sfondo 3D.
Rumor Honeybottom
 
 Questo è uno dei boss che mi ha messo più in difficoltà nel riconoscerne le reference, ma proviamoci. La corona della nostra ape regina ha una forte somiglianza con le corone raffigurate in due corti, uno dei fratelli Fleischer, Ants in the Plants (1940), e l'altro della Disney, The Grasshopper and the Ants (1934). L'estetica generale del livello con la sua colorazione, invece, potrebbe essere ispirata da Cobweb Hotel, corto del 1936 sempre firmato fratelli Fleischer.
Cala Maria
 Uno dei boss più conosciuti del gioco anche per chi non ci ha mai messo mano, famosa per la grande quantità di... contenuti particolari prodotti dai fan su di lei. Ma non è il momento per parlare di questo.
 Cala Maria è ispirata alla forma da sirena di Betty Boop vista nel corto del 1934 Betty Boop's Life Guard. La sua prima fase, inoltre, potrebbe essere una citazione al boss Eliza del videogioco del 1994 Gokujo Parodius, sparatutto orizzontale di Konami. La seconda fase, invece, ricorda il boss Medusa di Sexy Parodius, quinto episodio della serie di cui fa parte anche Gokujo Parodius (oltre che un riferimento alla Medusa mitologica). All'inizio dell'ultima fase, il suo corpo divenuto di pietra ricorda molto la celebre scultura della Venere di Milo.
Captain Brineybeard
 Questo è uno dei boss la cui estetica è più facilmente riconducibile alla sua ispirazione. Il buon Capitano è infatti praticamente identico a Bluto, celebre antagonista di Popeye, nei panni di Sinbad nel corto Popeye the Sailor Meets Sinbad the Sailor, e dallo stesso corto sembra essere tratto anche il design della nave. Lo squalo invocato ogni tanto dal Capitano, invece, ricorda lo squalo che compare nel corto del 1934 Peculiar Penguins, facente parte della serie delle Silly Symphonies
Dr. Kahl Robot
 
 Uno dei boss più difficili e complessi del gioco, il robottone del dottore richiama l'estetica di due personaggi: il Gigante di Ferro (protagonista dell'omonimo film) e l'Uomo di Latta del Mago di Oz (in particolare quello presente nella versione cinematografica del 1936). Il dottore, invece, sembra essere una citazione a The Mad Doctor, corto del 1933 con protagonista Mickey Mouse e come antagonista un inquietante scienziato pazzo.
 
 La vettura e la posizione del dottore nell'ultima fase citano gli antagonisti di due celebri serie videoludiche: il dottor Eggman di Sonic e Wily di Megaman.
Werner Werman
 Questo strano topo abbigliato con un elmetto molto simile a quelli utilizzati dai soldati durante la Prima Guerra Mondiale, ricorda il rivale di Mickey Mouse, Mortimer Mouse, da noi adattato come Topesio. Durante la seconda fase della bossfight, arriva la sorpresa di vedere arrivare un gatto che sbrana il nostro avversario per poi combatterci a sua volta: questo gigantesco micio parrebbe essere una citazione (nei colori, le movenze e le espressioni) a Tom Cat, uno dei due protagonisti della famosissima e meravigliosa serie animata Tom e Jerry.
Sally Stageplay
 
 La protagonista di questa bossfight che si svolge su un palco scenico si ispira alla già citata Olive Oyl e alla matrigna cattiva di Biancaneve, nella versione dei fratelli Fleischer con protagonista una delle loro mascotte, Betty Boop (Snow-White, 1933).
 
L'intera ambientazione del livello ricorda il corto di Mickey Mouse del 1933 Mickey's Mellerdrammer, ambientato prima e durante uno spettacolo teatrale. La penultima fase, quella in cui Sally è sospesa con indosso un vestito rosso e ti scaglia addosso meteore, fulmini e onde, ricorda a livello visivo l'ultimo boss di FFVI, Kefka.
Phantom Express
 L' ultimo boss della terza isola, è anche l'ultimo che affrontiamo prima di ritrovarci nel casinò del diavolo. Questo treno infestato ricorda molto, come sfondi, design e animazioni dei fantasmi e degli scheletri, due corti: il già nominato più di una volta Swing You Sinners e The Skeleton Dance, primo corto delle Silly Symphonies.
 Inoltre, la bossfight contiene una simpatica citazione alla marca di giocattoli LEGO: vicino alla testa della ferrovia può essere visto il numero 4561, riferimento al set del treno LEGO System.
KING DICE
 Questo è un boss che ne racchiude tanti altri, quindi li dovremo vedere tutti prima di passare alla fase finale, quella in cui si combatte effettivamente contro la mano sinistra del Diavolo: King Dice
Tipsy Troop
 Questi tre bicchieri ubriachi ricordano nell'aspetto il trio di Rum Cakes visibili in un corto già citato, The Cookie Carnival. Andando invece più nello specifico, Ol' Ethan potrebbe essere un riferimento a Yosemite Sam, il fuorilegge che compare nella serie Looney Toones, mentre Ginette per molti avrebbe una certa somiglianza con la famosa Jessica Rabbit.
Chips Bettigan
 Questo miniboss non cita nessun cartone animato, ma il suo moveset parrebbe essere ispirato da quello di Yellow Devil e Big Pets, entrambi boss presenti nella serie di videogiochi Mega Man.

Mr. Wheezy
 Questo sigaro animato è chiaramente J. Jonah Jameson, il capo di Peter Parker nella trilogia di Spiderman del regista Sam Raimi diventato celebre per la sua risata asmatica. Ora che ho detto questa stupidaggine nella speranza che sia vera (voglio crederci e nessuno mi convincerà del contrario), passiamo alla vera ispirazione per il volto di questo boss. Le sue espressioni facciali, infatti, sono molto simili a quelle di Cab Calloway, famosissimo cantante jazz dalle movenze ed espressioni esasperate durante le sue performance.

Pip and Dot
 Questa coppia unita in una singola tessera del domino non sembra avere un'ispirazione specifica per quanto concerne la sua estetica. L'ambientazione però, con pavimento e parete sempre in movimento in modo da far cadere il nostro povero Cuphead su degli spuntoni in metallo, ricorda molto una sequenza di Bimbo's Initiation (1931), un corto ambientato durante un rito di iniziazione di un culto che ha visto la luce sempre per mano dei fratelli Fleischer
Hopus Phocus
 L'ispirazione generale di questo miniboss è chiaramente il famoso trucco di magia del coniglio che esce dal cappello, sia per la posizione del boss stesso che per l'ambientazione, piena di riferimenti magici. Il design del coniglio, però, mi ha ricordato istintivamente il Bianconiglio nella versione Disney di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma potrebbe anche essere ispirato a Prest O Change O, corto del 1939 facente parte delle Merrie Melodies e che mostra al suo interno un coniglio bianco, prototipo per quello che diventerà poi Bugs Bunny.
Phear Lap
 
 Con questo avversario, le citazioni iniziano col nome: Phear Lap è infatti un gioco di parole che unisce “fear” (paura in inglese) e Phar Lap, nome di una razza di cavalli da corsa purosangue inglese.  Il suo design, invece, è ripreso da Horace Horsecollar, personaggio creato da Disney ed Iwerks e uno dei migliori amici di Mickey Mouse.
 
 
 
Pirouletta
 
 Su questo boss non c'è molto da dire:è un misto tra la già citata più volte Olive Oyl e una roulette da casinò.

Mangosteen
Questa palla da biliardo (ovviamente la più iconica, la 8) riprende nel design e nel gameplay un boss presente nel videogioco Gunstar Heroes, Melon Bread
Mr. Chimes
 
 Questa scimmietta riprende il design di un giocattolo realmente esistente, Jolly Chimps, l'inquietante scimmia con in mano dei cimbali prodotta a metà del secolo scorso. Sullo sfondo, invece, si possono osservare due peluche: una lucertola e un lupo. Uniti al fatto che il boss sia una scimmia, potrebbero essere una citazione alla Wrecking Crew di Rampage (1986).
KING DICE
 
 E finalmente, si arriva alla fine di questi nove miniboss per poter affrontare il boss vero e proprio: King Dice. Questo strano figuro dal corpo umano e la testa di dado è il diretto sottoposto del Diavolo, e presenta qualche citazione nella sua bossfight, più lineare di quello che ci si potrebbe aspettare. Le carte che ti manda contro, rigorosamente in fila indiana, ricordano le carte animate del corto Thru the Mirror (1936), con protagonista Mickey Mouse, e anche le carte di Alice nel Paese delle Meraviglie, sempre nella sua versione disneiana. Le espressioni facciali del Re Dado, invece, sembrano derivare da due personaggi, uno reale e uno fittizio: il già citato Cab Calloway e il Mangiafuoco del Pinocchio di Disney.
 
 Infine, mi permetto una supposizione: il Re mi ha ricordato, nei lineamenti (per quanti lineamenti possa avere un dado) e nell'abbigliamento elegante, il Walt Disney che noi possiamo ammirare nelle foto che ci sono rimaste di lui. Potrebbe quindi essere un omaggio al buon Walter, con anche un riferimento alle varie accuse di Satanismo rivoltegli in passato? Mi piace pensare che sia così
THE DEVIL
 Finalmente siamo giunti al boss finale. Si potrebbe pensare che, essendo l'ultimo, gli sviluppatori si siano sbizzarriti, inserendovi citazioni a destra e a manca. In realtà, non è così: tutto di questo stage (almeno a livello estetico) si rifa al corto del 1929 Hell's Bells, facente parte delle Silly Symphonies (una delle più ispirate, a parer di molti) ed uno degli ultimi lavori da regista ed animatore di Ub Iwerks per la Disney, con cui avrebbe interrotto la collaborazione a breve. Gli sfondi, il Diavolo stesso e le diverse forme che assume nella prima fase sono tutte citazioni dirette a questo capolavoro di corto, con forse qualche citazione nei fondali ai tratti più cupi di Fantasia, altro capolavoro Disney.
LA FINE, FINALMENTE
 Ed ecco la conclusione di questo articolo, probabilmente fin troppo lungo. Dopo tutte queste ricerche, si può capire perché i fratelli Moldenhauer abbiano dovuto rimandare così tante volte il gioco tra quel primissimo trailer e la sua uscita effettiva nel 2017. Oltre all'immane lavoro di animazione a mano, chissà quante ore passate a rivedere e studiare questi classici dell'animazione del passato, in modo da potergli rendere omaggio il meglio possibile. E direi che il risultato è più che ottimo, in quanto Cuphead è una meraviglia non solo per gli occhi ma anche con controller alla mano, un gioco promosso a pieni voti sotto tutti i punti di vista. Quindi, concludo questo articolo con l'invito già fatto all'inizio: per chi non ha giocato Cuphead, giocatelo. Ormai non ci sono più scuse, è presente su qualsiasi piattaforma immaginabile (manca il mobile, ma a nessuno interessa del mobile, siamo sinceri).
E dopo averlo giocato, potrete aspettare compulsivamente il già annunciato DLC insieme a me.
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