The Quintessential Quintuplets è
un manga Rom-com (commedia romantica) scritto e disegnato da Negi Haruba,
iniziato nel 2017 e conclusosi 3 anni dopo con un totale di 14 volumi. Come
spesso accade per titoli simili, è stata l’uscita nel 2019 della prima stagione
animata a far conoscere a molti la serie; anche perché in Italia i volumi sono
stati messi in vendita proprio quello stesso anno. Io ho avuto modo di leggerlo
nella sua interezza solo un anno dopo la sua conclusione (nel 2021 quindi), nel
mentre è stata prodotta una seconda stagione animata ed annunciato un film
conclusivo che chiuda la trasposizione della vicenda.
Vorrei quindi condividere con voi
i miei pensieri riguardo a questo manga, in un qualcosa che non è minimamente
vicino ad una recensione ma più ad una “chiacchierata”, per parlare di qualcosa
che alla fin fine mi ha stupito, anche se con qualche carenza. Visto che però
vorrei che fosse godibile da chiunque, farò prima una panoramica dell’opera per
chi non la conoscesse e solo in fondo arriveremo agli spoiler, specie per
quanto riguarda gli eventi che non sono ancora stati animati.
Direi che ho detto tutto, eccovi
2[000] parole su Quintessential Quintuplets (permettetemi di scrivere QQ d’ora
in poi).
Da sinistra: Nino, Miku, Itsuki, Yotsuba e Ichika
PREMESSA
Sì, lo so, ho detto che avevo finito, ma non preoccupatevi sarò breve: volevo solo chiarire come mi sono avvicinato all’opera. Innanzitutto, ho visto diversi anime rom-com ma mai ne ho comprato il manga (per svariati motivi, tra cui banalmente i costi), e quando ho guardato la prima stagione di QQ avevo quindi una buona idea di cosa aspettarmi: protagonista con la stessa empatia di un sasso, incidenti o equivoci imbarazzanti, le ragazze che piano piano si innamorano di lui… insomma, quel solito misto di eventi che è ormai funzionale e conclamato per il genere. E mi deluse. Non poco, a dirla tutta: finita la prima (ed unica all’epoca) stagione lo ritenni diverse spanne sotto ad altre rom-com viste fino a quel momento, sia perché i personaggi mi avevano decisamente coinvolto meno sia perché, a dirla tutta, non mi faceva neanche così ridere. All’uscita della seconda stagione quindi non me ne interessai minimante, ma un paio di conoscenze avevano nel mentre comprato il manga e me ne parlarono più che bene (purtroppo, spoilerandomi parte del finale); uno in particolare non apprezzava minimamente il genere e quindi mi sorprese sentire che lo avesse apprezzato molto. Ho quindi comprato il manga in un blocco unico (anche per un altro motivo, di cui parleremo meglio dopo) e l’ho letto, notando come effettivamente, una volta superata la parte iniziale che era stata animata, l’opera migliorasse non poco e anche i personaggi diventassero più coinvolgenti. Una volta finito mi sono ritenuto soddisfatto, abbastanza da portarmi a volervene parlare qui. Ecco, ora abbiamo davvero finito l’introduzione.
La sposa nel manga...
SINOSSI
La trama vede Futaro Uesugi (nome e cognome, prima di creare confusione), uno degli studenti migliori della propria scuola e anche del Giappone intero, iniziare a dare ripetizioni alle cinque gemelle Nakano: Ichika, Nino, Miku, Yotsuba e Itsuki;ogni nome contiene un numero, cioè l’ordine in cui sono nate (che è quello che vedete scritto e che le gemelle stesse usano sempre quando fanno “l’elenco”). Tutte e 5 sono state costrette a cambiare scuola perché insufficienti in tutte le materie, ed il padre ha quindi assunto Futaro per riuscire a far passare loro l’anno. Com’è facile prevedere, il loro rapporto evolverà ben oltre l’aspetto lavorativo, diventando sostanzialmente amici e presto qualcuna delle ragazze inizierà a sentirsi attratta da Futaro. Ma in tutto questo non ho detto l’aspetto principale e caratteristico di QQ: l’opera si apre con il matrimonio tra Futaro e una delle gemelle, ovviamente non riconoscibile tra il trucco per l’occasione e l’età adulta; l’intera storia è quindi una sorta di flashback enorme, interrotto raramente da qualche evento del matrimonio stesso. Più che in altri prodotti simili quindi, il lettore è incentivato ad indovinare chi tra le cinque sarà la sposa; purtroppo, ci sono meno indizi di quanto si potesse sperare, e persino io che sapevo chi fosse non ho trovato molti riferimenti nella lettura.
... e nell'anime
PERSONAGGI
Come ogni rom-com che si rispetti, anche questa fa dei suoi protagonisti il suo aspetto cardine; lo fa anche più delle altre, visto che punta decisamente meno a far ridere e si concentra quindi di più sul loro rapporto, su come si sviluppa e appunto sul “mistero” della sposa. I personaggi secondari sono quasi del tutto inesistenti, gli unici a comparire con un minimo di frequenza sono il padre delle gemelle (Maruo, che non vive con loro) e la famiglia di Futaro: Isanari, il padre, e Raiha, la sorella minore. Entrambe le famiglie, infatti, hanno perso la figura materna ormai da tempo.
Quello che mi ha davvero colpito è stata la cura con cui venivano presentate le azioni e le motivazioni dei vari personaggi, che partendo da piccole differenze andavano a costruire approfondimenti e momenti che hanno tutto il loro spessore; ad esempio, scopriamo molto presto che in passato le cinque si vestivano e pettinavano in modo identico, fu Yotsuba, indossando un fiocco da bambina, a creare la prima differenza che porterà tutte a cercare di differenziarsi un po’… o quasi tutte: il fatto che due personaggi abbiano ancora i capelli lunghi come da bambine non è casuale. A tal proposito, bisogna spendere quattro (* wink wink *) parole proprio sull’aspetto delle gemelle, che è uno dei motivi per cui ho voluto leggere il manga e non recuperare l’anime. Com’è facile da immaginare, le protagoniste sono tutte identiche e solo l’acconciatura ed il vestiario permettono di distinguerle; certo, conoscendole bene le si può distinguere dal comportamento e dalle espressioni, ma è qualcosa che sia noi lettori che Futaro impareremo nel corso dell’opera (lui ci mette effettivamente molto). Nelle copertine (e nelle illustrazioni ufficiali, credo) le gemelle hanno però un diverso colore di capelli, che diventa irrilevante grazie alla natura bianco-e-nero del manga; inoltre, canonicamente nessuno all’interno dell’opera parlerà mai di tale differenza, ergo è come se non esistesse. L’anime aveva però ovviamente bisogno di usare dei colori, portando a delle situazioni un po’ improbabili: potevo fare uno sforzo e accettare che molti le confondessero nonostante taglio e accessori, ma non è più credibile quando una è castana, una ha i capelli rossi, una rosa e così via. Citerò questi colori per completezza, ma appunto tenete a mente che nel manga non si nota la differenza.
Andiamo quindi a vedere questi personaggi uno per uno:
-Futaro Uesugi, il protagonista della storia, ha accettato il lavoro di insegnate privato per via della situazione economica della famiglia; capirà di non poter svolgere il proprio ruolo senza andare d’accordo con le gemelle, diventandone quindi amico il prima possibile. Superata una certa parte, si può tranquillamente dire che il motivo per cui vuole che siano promosse è proprio perché vuole ormai loro bene, piuttosto che per via dell’incarico. Sebbene fissato con lo studio e poco socievole, fin da subito possiamo scorgere un altro lato del suo carattere; ad esempio, quando diventa euforico per la gita sulla neve o nell’apprezzare presto la compagnia delle ragazze, facendo intuire quindi che si sentisse un po’ isolato.
-Ichika Nakano, dai capelli rosa
tagliati corti, assume il ruolo di “sorella maggiore” e grazie al suo lavoro di
attrice (che aumenterà nel corso della serie) è la più indipendente delle
sorelle; stuzzica spesso Futaro, anche se lei stessa non ha molta esperienza in
termini di relazioni. È una delle prime ad innamorarsi di lui e per la prima
metà risulta essere un ottimo personaggio, nonostante tutto meno sicura delle
proprie gemelle e quindi alla ricerca di “un modo suo” per dichiararsi. Purtroppo,
questo sfocia in una serie di azioni che, a prescindere dalle proprie
preferenze, tendono a farla vedere in maniera negativa dal pubblico e buttano
all’aria qualsiasi forma di sviluppo futuro.
-Nino Nakano, dai capelli… viola
chiaro? (meno male che ci sono le immagini) e con i caratteristici fiocchi a
farfalla ai lati della testa (meno male che ci sono le immagini parte 2). Per
certi versi la tsundere del gruppo, Nino è l’ultima ad accettare la presenza di
Uesugi e gli è apertamente ostile nei primi volumi, arrivando a sedarlo tramite
medicinali o sabotare le lezioni che il ragazzo tiene nei modi più disparati.
Delle 5 è la migliore ai fornelli e anche quella più attenta al proprio
vestiario; particolarmente protettiva nei confronti delle sorelle.
-Miku Nakano, con i capelli
castani fino alle spalle e le cuffie sempre intorno al collo, è la più timida ed
una delle prime ad accettare ed innamorarsi di Futaro; è una presenza costante
nella serie ed insieme a Nino è probabilmente quella col maggiore “screen time”
nel manga, il che l’ha portata ad essere una delle preferite degli spettatori.
Con la grande passione per gli antichi generali Giapponesi, si sforzerà di
imparare a cucinare per fare colpo su Futaro (che elencherà la capacità tra
quelle che gli interessano in una ragazza).
-Yotsuba Nakano, caratterizzata dai corti capelli arancioni ed il grosso fiocco verde in testa (un pugno in un occhio? Probabile, ma tanto lo vediamo in bianco e nero), è la più energica e sportiva del gruppo, il che la porta a fare da membro temporaneo per diversi club sportivi, che cercano di convincerla a partecipare più costantemente; è anche quella messa peggio a livello di voti. Anche lei fra le prime ad accettare Uesugi, ha meno apparizioni rispetto alle altre ma un paio di approfondimenti davvero belli, ad esempio l’uscita con Futaro per il Labor Thanksgiving.
-Itsuki Nakano, coi lunghi capelli rossi e le mollette a forma di stella, è la più diligente delle gemelle ma comunque con scarsi risultati, per questo ha un rapporto conflittuale con Futaro: da un lato vuole migliorare, dall’altro farsi aiutare la infastidisce, soprattutto visto che all’inizio dell’opera (prima dell’offerta di lavoro) lei gli chiederà una mano a studiare e lui rifiuterà. Nonostante questo, è forse quella con cui instaura il rapporto migliore fin da subito, sia per alcune somiglianze nel carattere, sia perché la ragazza non si interesserà mai a lui in termini amorosi. In realtà il dubbio viene messo negli ultimi capitoli ma ignoriamo la cosa, visto che non porta a nessuna aggiunta.
I MIEI PARERI SUI PERSONAGGI
Ormai continuare senza fare spoiler potrebbe essere difficile, ma non andrò oltre quello che è stato trattato dalla seconda stagione dell’anime; rettifico, oltre quello che AVREBBE dovuto essere trattato nella seconda stagione. Leggendo su internet, infatti, pare che siano stati saltati approfondimenti, mini archi-narrativi e può darsi che quindi qualcosa possa suonare nuova se non avete letto il manga. A scanso di equivoci: non parleremo ancora del finale, della sposa o di qualsiasi argomento relativo ad essi.
Una delle cose che ho senza dubbio apprezzato di QQ è che, nel suo non avere personaggi secondari validi, non ne aveva neanche di inseriti a forza per allungare il brodo: per esempio, esiste un compagno di classe di Futaro che viene scelto dal padre delle gemelle come nuovo tutor, e ho temuto che potesse essere una sottotrama dall’esito scontato ma che rubasse diversi capitoli, mentre è gestita molto velocemente e in maniera intelligente, integrandola perfettamente con il contesto degli esami che dovevano affrontare in quel momento. Questa è solo una delle molte situazioni che vengono gestite saggiamente senza allungamenti, fraintendimenti banali o altri luoghi comuni delle classiche rom-com; tutto ruota sempre e solo attorno ai sei personaggi principali, costantemente. Nonostante quello che ho appena detto, mi sarebbe piaciuto sicuramente un minimo di informazioni in più su qualcuno dei secondari, Maruo ad esempio è totalmente piatto e il suo rapporto con le figlie non è mai approfondito; idem per la sua relazione con il padre di Uesugi, appena accennata e senza mai un chiarimento di quali siano i loro rapporti: erano compagni di classe, ok, ma sembrano ancora abbastanza in confidenza.
Per quanto riguarda i principali, Futaro sicuramente si è rivelato interessante in un paio di punti e non è assolutamente un brutto personaggio, ma in un modo o nell’altro non si allontana nemmeno troppo dal classico protagonista di rom-com: riuscirà sempre a dire la cosa giusta al momento giusto, ad aiutare e sostenere le ragazze a prescindere dall’attività e tutto sommato la sua evoluzione avviene nei primi volumi, quando stringe amicizia con le ragazze. Serve più che altro come “specchio” per le ragazze, uno strumento che viene utilizzato per farle evolvere e maturare, chi in un modo e chi nell’altro.
Fra loro, forse quella che ho apprezzato meno è stata Ichika, ma solo per la scelta di farla insistere con determinati comportamenti: la scelta di mascherarsi da Miku per “dichiararsi” (dicendo quindi a Futaro “sai che ho parlato con Ichika e le piaci?”) era per me perfettamente in linea col personaggio, così come il suo più marcato egoismo nel non voler dividere le attenzioni rappresentava un bel contrasto con le sorelle. Purtroppo, da lì in poi gli espedienti si fanno sempre meno corretti, trasformando quella che lei definisce “una palla curva” in un “colpo basso” senza se e senza ma; alla gita a Kyoto viene messa una pezza, ma il misfatto rimane e dopo quell’evento la sua presenza conta sempre meno.
La "confessione" di Ichika, travestita da Miku
Per quanto riguarda Itsuki invece, da un lato ho incredibilmente apprezzato il non legarla sentimentalmente a Uesugi, lasciando al ragazzo qualcuno su cui poter contare e affidarsi quando succede qualcosa con le altre o che non vuole rivelare loro, dall’altro è trattata alla stregua di un personaggio di supporto, intervenendo qua e là per migliorare la situazione ma senza mai avere molto spazio per sé. Inoltre quando le viene dato è praticamente buttato via, ed il suo conflitto interiore sul seguire le orme della madre e diventare insegnante è forse una delle cose più brutte e mal gestite in tutto il manga. Onestamente, per il modo in cui è introdotta e gestita nella prima parte della storia, ero convintissimo si sarebbe rivelata la main girl e avrei scommesso sulla sua vittoria (se guardate/leggete rom-com sapete bene che spesso la principale vince… ahimé), sono quindi rimasto piacevolmente sorpreso dall’essere completamente contraddetto. 9 all’idea, un 7 all’esecuzione.
Miku è una questione delicata,
rimane sempre un personaggio godibile ed in evoluzione, dai primi capitoli agli
ultimi, ma non c’è stato nessun momento in cui mi abbia impressionato
particolarmente o una scena in cui le venga dato un approfondimento
particolare. È timida, innamorata e fa di tutto per migliorare: capisco bene perché
una fetta di pubblico la adori, ma personalmente ho apprezzato di più persino
Ichika (la prima parte almeno… non mi ripeto). Forse il problema è vederla così
tanto sempre presente, con ad esempio l’intera gita a Kyoto dedicata a lei e
parti corpose in altri scenari quali i Fuochi d’Artificio, la Gita sulla Neve e
le Terme, ma senza che ci sia mai qualcosa di eclatante o svolte particolari.
Ichika e Nino parlano di amore alle Terme
Al vertice assoluto troviamo Nino e Yotsuba, per due motivi contrapposti: la prima è, dal momento in cui viene approfondita, il personaggio più diretto e schietto dell’opera, confessandosi a Futaro nel giro di qualche capitolo e approfittando di ogni occasione per farlo innamorare di sé, in una guerra senza frontiere con le proprie rivali. Il momento in cui l’ho adorata? La scena alle terme con Ichika (a sinistra), ma anche la stessa dichiarazione fatta a Futaro (a destra), in cui lo ferma prima che possa rispondere per aggiungere “Aspetta, so già che non ricambi. È ovvio visto che ti ho sempre maltrattato. Ma non decidere ora. Stiamo lavorando assieme, ma non sono riuscita a farti arrivare i miei sentimenti, quindi voglio che tu mi conosca di più. Voglio che tu sappia quanto ti amo, Futaro”; se bazzicate rom-com (o anime/manga in generale a dire il vero) sapete benissimo quanto un dialogo così semplice ma vero non sia assolutamente scontato, quanto tendenzialmente venga gestita in maniera diversa. Perché in realtà questa è la seconda volta che la ragazza si dichiara, la prima succede poco prima e Uesugi non la sente: il 99% degli anime crea proprio queste situazioni in cui i sentimenti vengono esplicitati ma lasciando contemporaneamente il protagonista completamente ignorante a riguardo; vedere quindi Nino ripetere la confessione per essere sicura di essere ascoltata era oltre ogni previsione.
Questa è la pagina immediatamente prima al dialogo che ho citato nel testo
Yotsuba è invece l’esatto
opposto: è un personaggio “di supporto” quanto se non più di Itsuki, ma ogni
approfondimento su di lei è stato un pugno allo stomaco: scoprire perché
indossò il fiocco, perché si dedichi così tanto agli sport e perché incoraggia
sempre le sue sorelle sono tutti momenti bellissimi e che mi hanno fatto
desiderare di vederla prendere una parte più grande sul palcoscenico. L’appuntamento
che ha con Futaro (che mi pare di capire sia stato rimaneggiato nell’anime)
dura un solo capitolo ma fornisce un’ottima aggiunta al personaggio: lui la
voleva ringraziare per l’aiuto durante la gita sulla neve, lei chiede di uscire
insieme una giornata e lo porta a vedere tutte attività che riguardano le
sorelle. Solo all’ultimo, su richiesta esplicita del ragazzo, decide di andare
in un posto che importi a lei; il quale si rivela essere un banale parco giochi
per bambini, di quelli con le altalene, dove Yotsuba va per pensare o per
schiarirsi le idee. Per sintetizzare, è l’antitesi di Miku: compare poco, ha
spesso un ruolo secondario, ma quando ha spazio è sempre sorprendente.
Ho amato il Labour Thanksgiving arc, pur nella sua semplicità
I MISTERI
Scoprire chi è la sposa è sicuramente il mistero principale del manga, ma non è certo l’unico; un paio sono “autoconclusivi” all’interno di pochi capitoli, come la falsa Itsuki alle terme, e uno in realtà è strettamente correlato al finale: il bacio alla campana, che avviene subito dopo le terme e quindi con ancora le cinque vestite tutte da Itsuki, il quale viene subito confermato essere stato il primo tra i futuri sposi. Ovviamente, non ci sono quindi informazioni su di esso se non arrivati al finale, quando la sposa è già stata rivelata.
Ma ve
n’è almeno un altro, di mistero, importante ai fini della vicenda: chi è
“Rena”, la bambina incontrata da Futaro a Kyoto alle elementari? Presto infatti
scopriamo, attraverso una fotografia, che Uesugi da bambino aveva un aspetto ed
un carattere ben diverso, più simile al padre (con anche i capelli tinti di
biondo) e decisamente svogliato; fu l’incontro con una bambina a Kyoto, durante
una gita scolastica, a cambiarlo profondamente: dopo aver trascorso una
giornata assieme, la bambina gli disse infatti di volersi impegnare per
diventare una persona su cui si potesse contare, in modo da aiutare le persone
a cui vuole bene. Futaro ne rimase sorpreso e coinvolto (sicuramente giocò a favore
l’attuale cotta per una compagna di classe molto diligente) ed i due si
promisero di impegnarsi entrambi per quell’obbiettivo; la bambina però non gli
disse mai il nome e non si rividero più. Ma basta un’occhiata alle foto della
famiglia Nakano per rendersi conto che la bambina era di sicuro una delle
gemelle, il punto è: quale?
Ovviamente, erano tutte e 5 a Kyoto con la madre quel giorno ed è impossibile sapere quale si sia separata dal gruppo. E proprio dalla madre viene il nome “Rena” (che però contiene anche “0”, per mantenere il gioco dei numeri), che verrà usato per riavvicinare Futaro quando sono adolescenti, senza svelare quale gemella sia; l’intento è di spingerlo a dimenticarsi di lei e concentrarsi sui suoi sentimenti attuali: se ha intenzione di scegliere una delle gemelle, devo farlo in funzione di come sono ora e non in base a chi fosse la bambina di anni prima. In ogni caso, il ragazzo non chiederà mai direttamente alle cinque chi lo abbia incontrato, fondamentalmente per i seguenti motivi:
-quando racconta l’episodio (a Nino ad esempio, senza darle dettagli particolari) è palesemente imbarazzato nel farlo
-il fatto che lui faccia fatica a distinguerle non è comunque apprezzato dalle gemelle, quindi sarebbe bruttissimo dire “era una di voi, ma non ho idea di quale”
-l’incentivo di “Rena” ad andare oltre che abbiamo detto poco fa
-sa che scoprirlo cambierebbe molte cose, quindi un conto è arrivarci e un altro è farselo dire
-probabilmente, ha anche paura che lei non si ricordi di lui o che comunque non lo abbia considerato un evento significativo
La foto che Uesugi porta sempre con sé
Questo mistero è gestito decisamente meglio rispetto agli altri e attraverso le foto scattate, il carattere mostrato e gli accenni all’infanzia che vengono fatti dalle cinque è perlomeno possibile restringere notevolmente il campo, se non indovinare direttamente; visto che l’anime si è proprio concluso con questo punto, permettetemi di parlarne più liberamente. È forse l’aspetto che più mi è piaciuto del manga, lasciatemi quindi ripercorrere gli eventi che mi hanno portato alla rivelazione; prima però una nota che ritengo importantissima: ho detto che sapevo chi fosse la sposa fin dall’inizio, ma su Rena non sapevo nulla; se conoscete altre rom-com che giocano con “incontri passati” (tipo Nisekoi) sapete benissimo che essi non sono indicativi del finale. Quindi sapere chi è la sposa e sapere chi fosse Rena sono sempre state per me due cose separate; come immagino lo siano per chi appunto ha finito l’anime, sa chi era la bambina, ma aspetta comunque di vedere il finale (che tra l’altro non è detto rimanga lo stesso del manga… ne riparliamo dopo, ok?).
L'aspetto con cui "Rena" riavvicina Futaro quando sono ragazzi
Allora, seguitemi nel
ragionamento per capire chi è Rena: la vediamo come una bambina allegra,
estroversa e che vuole diventare utile alla famiglia; decisamente non Miku.
Nino vede metà della foto di Uesugi (cioè vedendo solo lui da giovane, ma non
la bambina accanto) e non solo non lo riconosce, ma quando Futaro indosserà una
parrucca bionda lei lo scambierà per un’altra persona; nemmeno così quindi l’ha
riconosciuto. Fuori anche lei, rimangono Ichika, Yotsuba e Itsuki ognuna con
pro e contro: Ichika è di sicuro diventata più indipendente e utile, ma è
terribilmente pigra; Yotsuba è energica ed estroversa ma non responsabile; Itsuki
vuole diventare anche lei qualcuno su cui poter contare, ma era quella che più
difficilmente mi immaginavo staccarsi dal gruppo e girare da sola. Se il
passato ne aveva escluse due, con un po’ di fortuna il presente avrebbe fatto
altrettanto: la Rena che Futaro incontra da adolescente è decisamente calma e
composta, non vuole usare l’incontro a Kyoto per far leva sui suoi sentimenti e
sta riuscendo a non svelare la propria identità; direi che anche Yotsuba la
togliamo dalla lista: già a mentire non è brava, ad imitare le sorelle è proprio
una frana, non parliamo poi di dover “creare” una persona.
Quando
vanno in gita di classe a Kyoto (da liceali), Ichika è disperata per la piega
che stanno prendendo gli eventi e tra le lacrime confesserà di essere lei la
bambina incontrata da lui anni prima; l’ennesima menzogna? Impossibile, lei non
dovrebbe saperne nulla e soprattutto sono state proprio le bugie a metterla
all’angolo. Le ho quindi creduto, ma allo stesso tempo mi convinsi di una cosa:
lei non poteva essere la Rena “grande”, un personaggio come Ichika avrebbe
decisamente sfruttato un legame come quello; per esclusione quindi, quella doveva
essere Itsuki. Ma non avrebbe senso vero? Perché travestirsi? Per garantire uno
scontro “equo” alle sorelle? Avrebbe potuto fare lo stesso nei propri panni, ma
soprattutto non ci si spiega come sia a conoscenza dei fatti se non era lei la
bambina. Sappiamo di sicuro che, chiunque essa fosse, le altre non sono a
conoscenza della promessa.
La conclusione della gita a Kyoto (manga e anime)
Ecco quindi le opzioni disponibili:
-Ichika è entrambe le Rena (la bambina e l'attuale), non ha voluto giocare la carta dell’incontro da bambini fino a quando non è stata disperata e costretta a farlo; come ho già detto, cozza decisamente contro tutto il resto che fa
-Itsuki è entrambe le Rena, semplice e coerente, ma perché ripresentarsi in quel modo? Avrebbe sicuramente sortito un effetto maggiore rivelandosi direttamente, dicendo a Uesugi che sta ancora inseguendo la promessa che si sono fatti, ma che non è innamorata di lui (a quel punto poteva anche dire “non più” se fosse per indorare la pillola)
-Itsuki è “Rena” ma non la bambina incontrata, la quale le ha chiesto di fingersi lei; solo una avrebbe avuto motivo di fare una richiesta simile, ovvero Yotsuba che non sa mentire
Qua ammetto che mi bloccai: nessuna delle tre opzioni mi convinceva del tutto, perché (e può sembrare stupido) ero assolutamente certo che Ichika non stesse mentendo; non in quel momento, non su una cosa così grande. Ma sempre a Kyoto, si incastra l’ultima tessera del puzzle:
La foto di Futaro scattata a Kyoto anni prima
Una foto delle gemelle da bambine
Una foto scattata a Kyoto durante la gita al liceo
Come potete vedere, la bambina nella foto di Futaro fa il segno della pace con la mano destra e, nella foto di gruppo da bambine, solo due lo fanno così. Nell’immagine da ragazze, è invece soltanto Yotsuba ad usare la mano destra, ma la foto è scattata da Nino: la bambina all’estrema sinistra nella foto di gruppo (una delle due che usano la destra quindi) in effetti ha proprio il sorriso di Nino. Abbiamo detto che lei però non può essere la bambina di Kyoto e l’unica opzione rimane quindi Yotsuba stessa. Mistero risolto? Quasi, rimane ancora quella spina nel fianco: io sto credendo ad Ichika e quindi non può tornarmi questa versione. Qua c’è voluto l’avanzamento del manga, anche se non molto devo dire, ed è stato una botta emotiva che non mi aspettavo. Per farvela semplice, sì la terza opzione è quella “corretta”, ma Ichika HA incontrato Futaro anni prima: calata la sera, i due bambini vanno all’albergo dove alloggiano le Nakano, si salutano ed il piccolo Uesugi rimane in una stanza ad aspettare che un’insegnante lo venga a prendere per riunirlo alla classe. Lei invece va dalle sorelle e dice di “aver incontrato un bambino interessante” che l’ha anche riaccompagnata lì; incuriosita, una delle sorelle va a cercarlo, lo trova prima dell’arrivo dell’insegnante e si mettono a giocare a carte. Ovviamente Futaro non ha idea che sia un’altra persona e continua a ridere e scherzare con quella appena arrivata, ma quando la precedente torna indietro per salutarlo… ci siete arrivati? Perché a dire il vero l’ultimo tassello ve l’ho dato, e ce l’hanno dato, una vita fa, in un tempo insospettabile: chi è stata la prima a volersi differenziare? Già, ecco a voi il perché. E se non sto usando nomi, non è che mi diverta a farlo ma è il manga che si comporta uguale: questo flashback non è narrato da nessuno, non ci sono le spiegazioni o esplicitate le conseguenze, ma solo i fatti.
Ma visto che è ormai palese come
sia andata, fatemelo dire in maniera lineare per permettere a tutti di averlo
ben chiaro: Futaro incontra Yotsuba da bambino, passano la giornata assieme,
scattano la foto e vanno all’albergo dove si trovano le gemelle; qui Ichika lo
incontra e giocano assieme, vengono visti da Yotsuba che ne rimane affranta e
delusa. Il motivo per cui chiede, anni dopo, a Itsuki di travestirsi è
semplice: ben prima di queste scoperte, viene detto che sebbene fossero tutte
in una situazione disperata con lo studio, solo Yotsuba venne effettivamente
bocciata nella scuola precedente; le altre l’hanno seguita affinché non fosse
sola. Senso di colpa quindi, oltre che il suo modo di sdebitarsi con le sue
sorelle, regalando loro un terreno equo su cui giocare.
Ormai non rimane altro da affrontare
se non il finale, quindi procedete con massima cautela al prossimo paragrafo.
Se vi fermate qui, spero che questo format un po’ più informale non vi sia
dispiaciuto e sia risultato piacevole sia che abbiate seguito solo l’anime, sia
che foste un po’ più indietro col manga. Per voialtri che mi seguite al finale
invece, preparatevi: è senza di dubbio la parte peggiore
Durante la parte in cui sono tutte vestite uguali, vi assicuro che è parecchio interessante indovinare chi sia chi
L’ULTIMO ARCO
NARRATIVO
Prima di vedere la scelta di
Futaro e parlare quindi della sposa, c’è bisogno di parlare dell’ultima parte
del manga. C’è SERIAMENTE bisogno di farlo, perché raramente ho letto, visto o
sentito qualcosa di così brutto e mal scritto; non mi capacito di come sia
accaduto. In pratica, quest’ultimo arco narrativo vede i nostri protagonisti al
Festival scolastico, con prima una visione generale degli eventi e poi una
sorta di mini-arco per ognuna delle gemelle. Il problema è che questi
“mini-archi” sono tutti completamente slegati tra loro e da qualsiasi senso
logico; danno un ultimo sviluppo alle ragazze ma in maniera totalmente forzata
e spesso ridicola. Partiamo dal presupposto che, nei capitoli d’apertura del
festival, Futaro comunica alle gemelle che alla fine dell’evento darà la sua
risposta alle loro confessioni, mi sarei quindi aspettato che i capitoli
successivi riguardassero l’attesa e la preoccupazione con cui questo momento
fosse vissuto, ma le cose decisamente non vanno così; eccovi un sommario per
ognuna di loro:
-Ichika va al festival, ormai
riconosciuta da tutti grazie al ruolo di attrice, cerca di passare del tempo
con Uesugi e, temendo per come andrà a finire, lo bacia rivelando che anche per
lei è la prima volta; nulla di eclatante ma decisamente meglio degli altri
-Nino cerca di avvicinarsi un po’
di più al padre, riuscendo a portargli il dolce che preparava sempre la madre;
un’idea valida, ma realizzata in maniera frettolosa e comunque non impatta sul
rapporto che Maruo ha con le altre, è stato un po’ un’occasione sprecata
-Miku gestisce una lite tra
compagni di classe, che fondamentalmente si dividono in due bancarelle diverse;
completamente inutile e decisamente fuori luogo
-Yotsuba dà una mano a svariati
club, per poi esaurire le forze, svenire e venire portata in infermeria; devono
aver pensato che avesse ricevuto troppo screen time di recente e l’hanno
tagliata via
-Itsuki è oltre il fondo
raschiato del barile: nel giro di tre, TRE capitoli (risultando comunque nel
più lungo di questi mini-archi) incontra il proprio vero padre, questi gli fa
venire un dubbio sul suo sogno di diventare insegnante, scopriamo pochi e
confusi dettagli su Rena ( la madre delle gemelle, per evitare confusione) e
Maruo; la ragazza decide poi di proseguire sulla sua strada ed il padre viene
allontanato davanti al resto del cast, in una scena che immagino sarebbe dovuta
essere seria ma che risulta così forzata da essere piuttosto ridicola.
Per darvi un minimo di dettagli
in più: Rena si innamora del proprio docente mentre è al liceo, decide di
diventare un’insegnante come lui ed una volta colleghi iniziano a frequentarsi
(diciamo che a voler essere gentili avevano 15 anni di differenza… vabbè), lei
rimane incinta e lui scappa non appena sa che sono 5 gemelle. Maruo e Isanari
(il padre di Uesugi) sono allievi di Rena, ammirandola entrambi; non appena
cresciuto, il primo usa le proprie risorse economiche per aiutare la sua ex
professoressa con le cinque figlie ed instaurano una relazione sulla quale
preferisco non fare troppe domande. Quando infine Rena muore, lui adotta le
gemelle come proprie figlie, portando alla situazione attuale. Penso di sapere
l’espressione che avete in volto, perché è probabilmente la stessa che ho avuto
io: un misto di disgusto, confusione ed incredulità. Io non mi capacito di come
si possa infilare a forza una cosa del genere in tre capitoli, senza che abbia
alcuna conseguenza o che porti ad un serio approfondimento di almeno UN
personaggio; Maruo lo vede e tolta la scena cliché del “sono io loro padre
ormai” non dirà NULLA, esattamente come tutti gli altri.
Al
termine di questa… cosa, abbiamo il capitolo conclusivo su Futaro, che parla
con i propri amici di sentimenti prima di andare a fare la sua scelta. La quale
devo dire si svolge in un modo che ho apprezzato, anche se attuabile soltanto
in una storia del genere: ognuna delle cinque va in un’aula diversa
dell’edificio scolastico, lui potrà andare solo in una, ovviamente quella con
la ragazza che ha scelto. E sono le parole di Itsuki (la cui partecipazione a
questa scelta è il “dubbio” di cui vi ho parlato all’inizio) che per me l’hanno
resa una sequenza valida: non ci saranno parole per addolcire la situazione,
spiegazioni sul perché o conforto per le altre, lui deve fare la sua scelta e
“fregarsene” delle conseguenze su chi rifiuterà. Deve essere qualcosa di netto,
deciso e che non può che mettere le cinque davanti a due possibilità: o vengono
scelte, mettendosi col il ragazzo che amano ma al prezzo di sapere di aver
indirettamente causato del dolore alle proprie sorelle, oppure no, quindi
rifiutate ma senza ripercussioni sul rapporto con le altre.
Una porta si apre, Nino alza lo
sguardo ed esclama “Fu-Kun!”, ma sulla soglia c’è Miku: in lacrime, le due si
abbracciano sapendo che ormai la scelta è stata fatta. In infermeria, una
Yotsuba a letto vede entrare Uesugi nella stanza, rimanendo incredula e senza
parole; non senza imbarazzo, il ragazzo le confida i propri sentimenti, ma la
reazione è tutt’altro che romantica: in preda alla confusione e al senso di
colpa, lei scappa via. Piccola nota che mi sento in dovere di riferire
(soprattutto perché non sono stato per niente clemente con questo arco
narrativo): Futaro porta con sé del pollo, comprato al festival tramite un
coupon che la stessa Yotsuba gli dà il primo giorno; nei vari capitoli sulle
gemelle, in cui compare e scompare di corsa (visto che deve essere “in tutti i
capitoli contemporaneamente”) lo vedremo sempre con una mano in tasca, a
stingere proprio questo biglietto per non perderlo. Tutto qui, era un dettaglio
che mi piaceva condividere. Tornando alla narrazione, lui la raggiunge fuori
dall’edificio e, dopo aver ripetuto i propri sentimenti, le dice che il motivo
per cui vuole stare con lei è che “l’ha aiutato fin dall’inizio e senza di lei
non sarebbe arrivato fin lì. Come richiesta egoistica, vorrebbe continuare ad
essere supportato”, la ragazza a quel punto cede e anche lei si confessa,
sicuramente complice l’essersi sentita dire quello che più contava per lei: non
banalmente l’amore, ma l’essere finalmente riconosciuta come utile ed
indispensabile per qualcuno (la promessa, ricordate?).
Uesugi che entra nella stanza di Yotsuba
Da qui abbiamo un salto in avanti che ci condurrà alle nozze, dove possiamo vedere le gemelle ormai adulte ed ognuna con la propria attività: Ichika ormai attrice di successo anche in America, Nino e Miku proprietarie di un bar, Itsuki una professoressa e Yotsuba che ormai convive con Futaro. Subito prima dello scambio dei voti, le gemelle inscenano un ultimo siparietto e si fanno trovare dallo sposo tutte in abito da nozze e truccate per l’occasione, sfidandolo a riconoscere quella vera; finalmente in grado di prendersi la rivincita dopo anni, non solo identifica la propria (ormai imminente) moglie, ma anche tutte le altre e le ringrazia individualmente per l’aiuto e le esperienze passate.
OPINIONI SUL
FINALE
Allora, di sicuro l’internet non
si è trattenuto sul finale e non poche persone sono rimaste insoddisfatte. Non
perché banalmente non hanno visto vincere la propria beniamina ma perché
effettivamente Miku e Nino hanno un focus e una presenza completamente
imparagonabile rispetto alle altre; avesse vinto una delle due ci sarebbero
certo state lamentale ma lo si sarebbe capito. Yotsuba invece sembra un po’
uscire dal nulla e può sembrare un tentativo finito male di sorprendere il
pubblico; io personalmente sono combattuto. Se da un lato (come esplicitamente
detto anche nelle sezioni prima) ho adorato Yotsuba e ho sperato che avesse un
ruolo rilevante, dall’altro il fatto che compaia meno delle altre è oggettivo e
ha fatto storcere il naso anche a me; esattamente come far coincidere la
“bambina misteriosa” con la moglie. È anche vero che dopo aver visto gli
avvenimenti di Kyoto sarebbe stato strano e deprimente vederla messa nuovamente
in secondo piano…
Per me il punto è nell’ottica in
cui la si guarda: è innegabile che fra le ragazze lei spicchi meno, che sia
meno presente e che fosse quella con la fetta minore di fan a riguardo; mi
permetto anche di dire che probabilmente non ha nemmeno un sentimento forte
come le altre sorelle. Ma tutto ciò cade nel momento in cui si valuta cosa
stesse cercando Uesugi che, ironicamente, pur essendo il protagonista è quello su
cui ci concentriamo meno: lo vediamo interagire con loro, affrontare varie
situazioni e dover gestire i loro sentimenti, ma purtroppo rischia di rimanere
ai nostri occhi un “veicolo” tramite cui veder andare avanti la storia, uno
strumento per conoscere meglio gli altri personaggi… Mettiamola così: noi
guardiamo l’opera e, scegliendo il personaggio che reputiamo migliore,
scegliamo anche quella che per noi dovrebbe essere la “vincitrice”. Ma
ovviamente questo non può essere anche la considerazione di un personaggio
interno alla vicenda, che non ha la nostra “vista dall’alto” e che vive una
marea di situazioni a cui non assistiamo. Tutto ciò per dire: cosa cerca Futaro
in un rapporto? Direi che la trama è abbastanza chiara in questo, una persona
sui cui lui possa contare e che a sua volta possa affidarsi a lui; non la più
simpatica, non la meglio scritta, non la più carismatica. E la scelta acquista
molto più senso: Nino e Miku evolvono tantissimo nell’opera ma lui non può mai
appoggiarsi a loro; viceversa, Ichika diventa indipendente presto e può quindi
(per lui) cavarsela da sola. Tra Itsuki e Yotsuba, la prima ha una dedizione
incredibilmente maggiore e soprattutto ha la stessa “area di competenza”,
ovvero lo studio. Solo Yotsuba rappresenta il complementare perfetto, qualcuno
che possa riuscire in tutto ciò che lui fallisce e viceversa ha bisogno in
tutto ciò di cui è capace.
Il "test finale" di Futaro, con le cinque vestite da sposa
L’ho detto e lo penso, ma è anche
vero che la situazione rimane gestita in maniera dubbia e il crescere dei
sentimenti di Futaro è uno degli aspetti sui cui l’opera è più labile, anche se
ovviamente sarebbe stato semi-impossibile farlo prendere coscienza di essi E
mantenere il mistero della sposa fino all’ultimo. Spezzo però una lancia in suo
favore, anche se è voler tirare un po’ troppo la corda: arrivati all’ultimo
arco narrativo è palese che non possano continuare in eterno a rimanere amici e
che una scelta debba essere fatta. Può darsi quindi che la scelta sia stata
notevolmente “accelerata” da questo: quella che lui aveva per Yotsuba era una
preferenza, un sentimento non ancora maturo e approfondito, ma che gli ha
comunque permesso di scegliere tra le cinque. Ripeto, è parecchio tirata, ma il
desiderio di mantenere la situazione immutata il più possibile è palese negli
ultimi volumi; imbarazzo o meno, se fosse stato realmente innamorato avrebbe
avuto un atteggiamento diverso, perlomeno nei suoi confronti.
CONSIDERAZIONI FINALI
Eccoci arrivati alla fine di questa “chiacchierata” sui Quintessential Quintuplets, un manga che mi ha coinvolto molto e che mi sento in dovere di consigliarvi, nonostante qualche scivolone non facilmente perdonabile. Ho intenzione di recuperare l’anime non appena uscirà anche il film e per quest’ultimo sono curioso di vedere cosa faranno: partendo dal presupposto che non si dovrebbe mai andare contro le scelte di un autore, sono ben conscio che le lamentele sul finale potrebbero convincere a dare una svolta diversa agli eventi; anche perché la promessa di un finale alternativo porterebbe non pochi ad andare direttamente al cinema per vederlo, risultando quindi in un introito maggiore per lo studio di animazione. Io mi reputo tutto sommato soddisfatto col finale del manga, in cui ho finalmente potuto vedere trionfare uno di quei personaggi nello sfondo che tanto spesso risultano ignorati e verso cui nutro una certa simpatia.
NOTA POSTUMA: Con il film uscito nelle sale Giapponesi, posso confermare che il finale è rimasto lo stesso del manga.